giovedì 22 novembre 2012

Rame



Quand'è così, bisogna essere sabotatori coscienziosi.
Si, perchè  per certe cose, purtroppo, non c'è una vera e propria regolamentazione... soprattutto per le buone azioni.
Fateci caso...
C'era questa scuola, una scuola come tante nella provincia Napoletana, vittima delle continue riforme che riguardano struttura e interni... Una scuola normalissima comprensiva di: Asilo, elementari e  Medie (Eh si... oramai l' esame di Va elementare non è più sostenibile) denro la quale c'era un teatro.
La nostra sensazione di quando c'è stato detto è stata la stessa di quando qualcuno da piccolo ci diceva che potesse esistere un asino in Grado di volare
"Ma come un teatro in una scuola comprensiva? Ma soprattutto in che senso -un Teatro-"
"Un teatro, una struttura con un proscenio, un palco sopraelevato e un scena";
anche se non corrispondeva realmente a quello che volevamo sentirci dire, valeva lo stesso la pena andare a controllare. All' arrivo sul posto effettivamente c'era tutto, tutto quello che caratterizza un teatino che avrebbe potuto ospitare un centinaio di persone, per le recite, per spettacoli di burattini, per piccole rappresentazioni e più in generale per performance di intrattenimento, qualsiasi esse siano.
"Oh, dobbiamo recuperarlo"
"Ma certo, è bellissimo"
"Oddio, non bellissimo, però è carino"
"Guarda c'è... c'è...
...di tutto."
Effettivamente c'era di tutto, tutto: vecchi costumi, banchi danneggiati, vecchie sedie inadatte alla smania dei pueri, vetro, televisioni, monitor, faretti, spot, neon, cartoni e una batteria di quelle di plastica... per i bambini più molesti; Il tutto contenuto in una sala "Palestra" di circa  70metriquadri.
Armati di pazienza abbiamo pulito tutto, ma proprio tutto... dai vetri ai monitor, dal legno al cartone passando per le stoffe impolverate, caricandoci come asini (non volatili, stavolta... sarebbe stato più facile) e differenziando tutto in maniera così accurata da fare invidia alla "Scopata"; solo che più tempo passava e più ci guardavamo in faccia con una crescente curiosità che si connotava tra: "ma quando finisce?" e "ma hanno capito chi siamo?"
Eh già, perchè mano mano che il tempo passava e si riempivano i grandi cassonetti, allo stesso tempo si stava formando un traffico di speculatori, rigattieri, "saponari" e approfittatori che mano a mano cercavano di recuperare qualcosa di utilizzabile... insomma s'era così tanto allargata questa attività che ci confondevamo con quel formicaio curioso e a quel punto, farsi delle domande era d' obbligo.
"Effettivamente chi siamo? Perchè stiamo recuperando, salvando  pulendo e vivendo per l' ennesima volta uno spazio non nostro in maniera del tutto autonoma? Perchè ancora una volta noi? Perchè lo stiamo facendo sotto gli occhi increduli e a volte anche offesi dei passanti?"
La risposta è semplice:
"Siamo Sabotatori Coscienziosi"


























sabato 3 novembre 2012

Here I am, on the stage again.


La Fiamma della scena è alimentata dal legno delle assi
dalle stoffe dei costumi,
dalle sete di scenografia
e dal velluto del sipario.


Si muove sul palco, non più felina, ma prepotente
come martello battente,
come pugnale,
come un tango.


Brucia il buio del silenzio fino a smerigliare gli occhi
del pubblico che piange
del pubblico che ride
del pubblico zitto.


Solo alla fine, quando è forma più viva ed alta e bruciante
illumina le menti
i volti
e gli specchi.