venerdì 24 agosto 2012

Dabbasso


Si parte da qui. Da posti che ho visto per l' ultima volta nel '93 e sembrano non essere cambiati ne' nel bene e ne' nel male.
Si parte da dentro quel pozzo di anime angusto, che tenta di conflagrare definitivamente nell' incuria della gente di superficie che nemmeno si avvicina al bordo, pensando forse: 'anche l' acqua lì è avvelenata'. Dovrebbero osservare, però, dico... dovrebbero venire e affondare i piedi in quelli che la signora nascosta descrive come " 'E scav 'e Pumpeij, Par l' Iracc" e guardare negli occhi sguardi troppo intensi da sostenere, prepotenti, così sfrontati che per paura di sprofondarci la gente della superficie li etichetta come "occhi da assassini"
Dovrebbero sapere, penso, che è da qui che una volta ogni secolo, una volta ogni Luna, una volta ogni neve; qualcuno esce fuori da questo pozzo e guarda il sole dritto in faccia, senza odiarlo per il bruciore che gli ha causato, ma con la rabbia e la forza di chi prenderebbe il sole a mani nude e noncurante delle ustioni farebbe luce nella vera torbidità della gente di superficie.

Io in quel pozzo ci sono nato. E quelli che stanno attorno a me hanno raccolto uno per uno un pezzo di quel sole che da piccoli gli ha sempre bruciato la faccia.

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