venerdì 21 febbraio 2014

Elogio alla Suite.



Non sono geneticamente predisposto per le cose brevi.
sono passati 2 Decenni e rotti, ma niente, nemmeno l' adolescenza è riuscita a semplificare quel nodo magmatico che si è accumulato dall' infanzia e ancora persiste.
Mi ricordo la Citroen BX Rossa, con le musicassette che per me sarebbero dovute iniziare tutte quante con le interminabili note di Shine on you Crazy Diamond o con le prime note di Aqualung o con la melodia inquietante e incalzante di Tubular Bells.
Mi ricordo dei Cd di Dvorak, Mahler, Wagner... dove la musica, per me, non iniziava ne' finiva, era continua, persistente, infinita e mi aiutava a farmi sentire tanto inesauribile da non terminare mai lo spazio per contenerle
Mi ricordo di tutte queste cose, ora, perchè è scomparsa un' altra delle voci che ha contribuito alla solidificazione di questo nucleo
M'è venuto da rifletterci e razionalizzare che non è vero che è bello quello che dura poco. E' bello quello che dura molto e con forza, è bello quello che resiste, è bello quello che sfida il tempo... è bello quello che resta sulla faccia della terra.
Non credete a chi dice di godere nel bruciare la candela dalle due estremità, non credete a chi vive l' attimo, non credete a chi sostiene che bello è "breve e intenso"... Anche Seneca lo diceva che la vita non è poi così tanto breve "...e Seneca non era mica un pirla..."[cit.]

Una suite (musicale) è per sempre.



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